Tuscia #Tripinyourshoes

agosto 06, 2015

Tuscia #Tripinyourshoes sulle orme dei briganti, cammino completato in Aprile 2015 in compagnia di Alberto, Luigi ed Alessandro. Paesaggi collinari suggestivi, molto bella la zona intorno al lago di Bolsena. Il fiore all'occhiello di questo cammino resterà sicuramente la Selva del Lamone, foresta dalle caratteristiche geomorfologiche uniche.
Il cammino si è diviso in 4 tappe:
  1. Fabro - Monte Rufeno 23km
  2. Monte Rufeno - Gradoli (Lago di Bolsena) 27km
  3. Gradoli - Lago di Mezzano  21km
  4. Lago di Mezzano - Vulci 24 km

Mappa itinerario con dislivelli
Allego una descrizione fornita dal sito della Riserva Naturale del Lamone.

Il Lamone ha un aspetto aspro e selvaggio, ricco di ammassi lavici, anfratti bui e siepi impenetrabili. La foresta si è sviluppata su un vasto plateau lavico allungato e debolmente inclinato in direzione SW, marcato da alcuni rilievi principali, come il cono di scorie del Semonte, o come le innumerevoli "murce" o cumuli di massi lavici. Le"pile" sono morfologie crateriche di lava dovute al collasso di antiche strutture geologiche, del tipo dei domi e coni vulcanici, frequenti nella Selva del Lamone. La pila meglio conosciuta è quella denominata “Rosa Crepante”, geosito e vero e proprio anfiteatro naturale di lava.Di aspetto regolare e pianeggiante appaiono invece le aree interessate dalle coltri vulcaniche di Pian di Lance e Pian di Lancino nella parte NW e di Campo della Villa nel settore Sud. Affioramenti più antichi risalenti al Cretaceo e Eocene sono costituiti dalle arenarie, della formazione Pietraforte, messi in luce dall'erosione prodotta dal corso del torrente Olpeta presso il ponte di Vall'Empio. L'intera area durante il Pleistocene, 800-60.000 anni fa, fu interessata dall'intenso ciclo vulcanico del Distretto Vulsino. La morfologia del Lamone è costituita principalmente dalla lava effusa da profonde fratture ascrivibili all'ultimo periodo di attività del vulcano di Latera (tra 158.000 e 145.000anni fa); questi prodotti vengono definiti, per le componenti chimiche, "Trachibasalti", oppure "Olivinlatiti" e si presentano in blocchi informi caratterizzati dalla struttura bollosa di colore grigionero con dimensioni variabili da decimetri che a massi di oltre due metri di diametro, accatastati gli uni sugli altri. Sono stati individuati diversi centri di emissione come i coni di scorie del Semonte, della Dogana, del Monte Becco e di Monte Calveglio.

L'espandimento più esteso, nove chilometri circa, è dovuto dalla messa in posto di lava particolarmente fluida effusa dal centro eruttivo della Dogana. A questa colata si sovrappone, nella zona orientale della Selva, la coltre lavica di Monte Becco formata da "nefriti-fonolitiche"compatte di colore grigio chiaro.Nel settore settentrionale del Lamone (Pian di Lance) ed in quello meridionale (Campo della Villa) affiorano piroclasti incoerenti, depositi vulcanici prodotti da cicli eruttivi diversi caratterizzati da una scarsa coesione.Travertini, formatesi in seguito a processi di precipitazione chimica in acque idrotermali, sono localizzati nei pressi di Campo del Carcano e Santa Maria di Sala.



Fuoco nei pressi del Monte Rufeno
Parco del Monte Rufeno

Vista su Acquapendente

Prato di margherite e sullo sfondo il Monte Amiata

Si suda nei pressi di Gradoli

Nuovo compagno sul Lago di Mezzano

Selva del Lamone

Zona paludosa Selva del Lamone

Quiete dopo la tempesta 

Altre foto potete trovarle sulla mia pagina Facebook e Instagram.

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